Francesco Parrino ha incominciato l’attività musicale molto giovane – quando il grande chitarrista Alirio Diaz lo ha riconosciuto “brillante promessa dell’arte violinistica italiana”, incoraggiandolo a perseguire la carriera musicale. Da allora ha ottenuto ampi consensi di pubblico e di critica per la sua musicalità, un blend d’espressività appassionata e assoluto rispetto per la partitura che ha spinto Mario Messinis, un decano dei critici musicali italiani, a parlare a proposito delle “fedeli esecuzioni dell’intenso violinista Francesco Parrino”, e Alberto Cantù, il più influente storico italiano del violino, non solo a sottolineare come sia “una meraviglia … il suono terso e dalle volatine ariose o di diamante del violino di Francesco” ma anche a definire il suo approccio interpretativo “esemplare per come le complessità sono poeticamente risolte con agio”.
Francesco ha ottenuto il diploma di violino presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, la laurea di Docerend Musicus della Hogeschool voor de Kunsten di Utrecht, il Master of Music della Royal Academy of Music di Londra, e il PhD (Doctor of Philosophy) presso il Royal Holloway College, University of London.
I pedagoghi che hanno esercitato la più grande influenza sulla sua personalità musicale e tecnica sono stati David Takeno e Yfrah Neaman, che ha scritto: “Fui immediatamente colpito dalla sua intelligenza, maturità musicale, profonda comprensione della musica e dall’alta qualità interpretativa. Ha una completa conoscenza dei principi dell’esecuzione violinistica ed è capace di comunicare ai suoi ascoltatori il carattere e lo stile specifico della musica. Trovo Francesco uno dei più interessanti e stimolanti studenti che ho avuto, ed ho grande ammirazione per le sue qualità”.
Sia come solista che come camerista ha suonato in importanti teatri e sale da concerto in Austria, Cile, Colombia, Inghilterra, Francia, Italia, Perù, Romania, Russia, Slovenia, Svizzera e Turchia.
I suoi molti premi includono il Primo Premio al Concorso Internazionale “Città di Stresa” (1993) e al Concorso Internazionale “Città di Modica” (1993), la Medaglia d’oro al Concorso “Carlo Vidusso” (1988), nonché il Joseph Bloch Prize (Royal Academy of Music, 1998) e la Connell Grabowsky Scholarship (Royal Academy of Music, 1997).
Francesco è membro fondatore e violinista del Trio Albatros Ensemble – un gruppo cameristico che ha registrato per la Stradivarius, la più importante casa discografica classica italiana, è apparso in trasmissioni RAI, del Quinto Canale della televisione russa, della Radio della Svizzera Italiana, di Radio Vaticana e di molte altre corporazioni radiofoniche e televisive, e per cui molti lavori sono stati composti da importanti compositori come Alessandro Annunziata, Bruno Bettinelli, Luciano Chailly, Gloria Coates, Giorgio Gaslini, Luca Mosca, Flavio Emilio Scogna, Alessandro Solbiati e Giorgio Colombo Taccani.
Come solista ha collaborato con le orchestre di Aarad, Catanzaro e Kosice, la Filarmonica di Torino, le orchestre da camera Gli Armonici e Stesichoros. Ha curato le prime esecuzioni di lavori violinistici di Marco Betta, Paolo Furlani e Ennio Morricone.
Francesco si interessa anche di ricerca musicologica. Le sue principali aree di ricerca sono la musica italiana dell’Ottocento e Novecento, e le estetiche e ideologie dell’esecuzione musicale. Ha presentato relazioni (apprezzate da eminenti studiosi quali Amanda Glauert, Erik Levi, Roger Parker e Richard Taruskin) a seminari e conferenze internazionali organizzate dalle Università di Cambridge, Londra, Oxford e York nonché dalla American Musicological Society, e ha scritto articoli per periodici americani, austriaci e italiani. Il suo impegno per la riscoperta e rivalutazione di vari compositori del Novecento come Bruno Bettinelli, Giorgio Federico Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Bohuslav Martinů e Nino Rota, gli è riconosciuto dalla critica che sottolinea come Francesco porti “un contributo di assoluto rilievo a un capitolo musicologico tanto urgente quanto indeciso come la valorizzazione del più recente passato” (Stefano Lamon).
I suoi futuri impegni includono recital e concerti cameristici in Italia, Finlandia, Svizzera e Gran Bretagna oltre che una serie di registrazioni di lavori violinistici e cameristici dell’Ottocento e Novecento.
Suona su due bei violini: un Gaetano Gadda (1950 circa) e un Giuseppe & Antonio Gagliano (1790-1805 circa) che gli è stato generosamente prestato dagli eredi del grande direttore d’orchestra Gino Marinuzzi. Possiede due preziosi archi: un Benoit Rolland del 2008 e un Eugène Sartory del 1930 donatogli da un anonimo ammiratore.
Francesco è anche un impegnato docente di violino la cui attività riscuote significativi consensi.